Il bostrico dell'abete rosso
ATTIVITA’
Il bostrico agisce sotto corteccia e quindi nella parte superficiale del legno. Lo scadimento della qualità del legname deriva quindi in modo indiretto dall’azione dell’insetto.
Il legname bostricato viene venduto ad un prezzo scontato a causa del colore bluastro che assume la parte più esterna del fusto (alburno). Tale azzurramento è dovuto alla diffusione di un fungo simbionte del bostrico, che si insedia all’interno delle gallerie ricavate dall’insetto, penetrando nel legno.
Nel caso le piante secche vengano lasciate in piedi, i danni al legno divengono via via più profondi e consistenti, poiché l’azione del bostrico apre la strada agli attacchi di altri artropodi e funghi, che si spingono all’interno del fusto.
Le infestazioni del bostrico sono innescate spesso da una prima disponibilità di abeti rossi accidentalmente vulnerabili o da boschi che denunciano sintomi di sofferenza derivanti da calamità naturali e danni antropici (abbandono di piante atterrate o tronchi guasti a seguito delle lavorazioni boschive).
Il complesso dei nemici naturali e dei fattori biotici avversi allo scolitide (altri insetti, picchi) non esercitano un’azione repressiva efficace, in quanto non proporzionata alla consistenza dell’infestazione.
La situazione si aggrava ulteriormente nel caso le condizioni meteorologiche stagionali consentano all’insetto di produrre più di una generazione all’anno, cosa che, alle nostre quote, è abbastanza frequente, tanto che l’attività delle larve si protrae da maggio a settembre praticamente senza soluzione di continuità.
Gli interventi di lotta sono indirizzati alla drastica riduzione del materiale vulnerabile presente nei boschi, attraverso l’allontanamento scrupoloso di schianti, legna abbandonata e accatastata, cimali abbandonati e non scortecciati.
In molti casi si eseguono anche tagli sanitari a margine dell’area colpita, in modo da limitare le probabilità di reiterazione dell’infestazione.